Conoscere i disturbi cardiovascolari

I disturbi cardiovascolari, con un’incidenza di mortalità pari al 44%, rappresentano quasi la metà di tutti i decessi in Italia. L’ischemia cardiaca è la principale causa di mortalità (28%), mentre i decessi cerebrovascolari sono terzi, successivi a quelli per patologie oncologiche.1 Queste statistiche, fredde e impietose, dipingono la realtà dell’impatto che tali malattie hanno sulla popolazione italiana e diventano ancora più evidenti se rappresentate in scala globale, dove, le patologie cardiovascolari sono la causa primaria di morbidità e mortalità, con un aumento dei casi e decessi, negli ultimi 30 anni, del 77% e del 54% rispettivamente.2

Ma non ci si deve allarmare: in tutto il mondo, e nel nostro paese, si sono raggiunti standard di qualità elevati nella ricerca e nella terapia in tale ambito.1

Ed è la prevenzione, basata sulla conoscenza, ad essere al centro della strategia del servizio Sanitario Nazionale Italiano, con un forte focus anche sulla gestione dei costi dei farmaci e delle terapie innovative.1

Le malattie cardiovascolari includono una gamma di disturbi, tra cui

  • Malattia coronarica: deriva da una ridotta perfusione miocardica che causa angina, infarto miocardico (IM) e/o insufficienza cardiaca. Rappresenta da un terzo alla metà dei casi di disturbi cardiovascolari.
  • Malattia cerebrovascolare, inclusi ictus e attacco ischemico transitorio.
  • Arteriopatia periferica: malattia arteriosa, in particolare che coinvolge gli arti e che può provocare claudicatio intermittens.
  • Aterosclerosi.

Alcuni fattori di rischio alla base dell’insorgenza di queste patologie, come l’età o la storia familiare, non possono essere controllati. Al contrario, si possono adottare diverse strategie per ridurre il rischio della loro insorgenza, sviluppo e aggravamento.4

Educazione alla salute cardiovascolare.

Gli sforzi di ciascun individuo e di tutto l’ecosistema sanitario (istituzioni, medici, imprese pubbliche e private, familiari e caregiver) dovrebbero essere indirizzati verso la prevenzione primaria e secondaria, mediante l’educazione all’adozione di uno stile di vita sano e di una dieta appropriata, che inizi il prima possibile, con l’obiettivo di ritardare o evitare l’insorgenza dell’aterosclerosi e il futuro rischio di malattie cardiovascolari.

Modificare o eliminare i fattori di rischio, attraverso il controllo delle condizioni mediche, evitando il fumo, adottando misure adeguate a perdere peso e mantenendo uno stile di vita attivo è di estrema importanza, con particolare attenzione ai soggetti con un rischio più elevato di sviluppare queste patologie, come le persone affette da diabete, ipertensione, iperlipidemia, fumatori e individui in sovrappeso o obesi.3

Educazione alla salute cardiovascolare.