Le età della prevenzione

Non si è mai troppo giovani, o troppo vecchi, per prendersi cura del proprio cuore. La prevenzione delle malattie cardiache e delle patologie cardiovascolari richiede scelte intelligenti sin da giovani, che si ripercuoteranno per il resto della vita.1

Anche senza fattori di rischio sistemici associati, il nostro cuore invecchia insieme a noi e tale processo porta ad inevitabili deterioramenti strutturali e funzionali del cuore. Pertanto, qualunque intervento per rallentare il normale corso di invecchiamento del cuore ed evitare l’insorgenza di nuovi disturbi, non solo migliorerà la nostra salute, ma potrà anche prolungare la durata e la qualità della nostra vita ritardando i decessi legati alle malattie cardiovascolari.2

È importante, per questo, da un lato imparare a riconoscere i segnali di avvertimento di un attacco di cuore o di un ictus e, dall’altro, è fondamentale capire che la mancanza di esercizio fisico, una dieta sbilanciata e altri fattori di rischio quali il fumo, un eccessivo stress e un consumo smodato di alcolici, possono avere conseguenze dannose nel corso degli anni.1

Non tutti sperimentano improvvisa insensibilità, tipica di un ictus, o dolore toracico grave, campanello d’allarme di un attacco di cuore. Inoltre, i sintomi di un attacco di cuore nelle donne possono essere diversi da quelli degli uomini.3

Le età della prevenzione

Sebbene il trascorrere del tempo sia un fattore non modificabile e attualmente non esista alcun trattamento per evitare l’invecchiamento cardiaco, i recenti progressi scientifici hanno fornito nuove intuizioni e comprensione dei meccanismi alla base di questi processi. Siamo oggi sulla soglia dello sviluppo di nuovi interventi per attenuare o invertire l’invecchiamento cardiaco, ma seguire atteggiamenti virtuosi di conoscenza e prevenzione è, allo stato attuale, l’unico strumento a cui, a qualunque età, è importante ricorrere.1,2

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