La presenza di fattori di rischio e comorbidità strettamente correlati al genere rappresentano altri importanti elementi che differenziano uomini e donne relativamente allo sviluppo delle patologie cardiovascolari.
Gli uomini, ad esempio, hanno la tendenza a manifestare più fattori di rischio per lo sviluppo di coronopatia ostruttiva rispetto alle donne.1
D’altra parte, fattori di rischio molto specifici predispongono maggiormente le donne allo sviluppo di patologie cardiovascolari, come complicanze legate alla gravidanza, terapie per il cancro al seno, malattie autoimmuni e reumatiche e maggiore predisposizione a manifestare stress e depressione.1
Anche l’effetto delle comorbidità sullo sviluppo delle patologie cardiovascolari varia in relazione al sesso. È stato ad esempio dimostrato che alcune comorbidità come obesità, ictus, attacco ischemico transitorio, malattia renale o polmonare cronica, diabete mellito o ipertensione predispongono le donne ad una probabilità più alta di sviluppare un infarto miocardico rispetto agli uomini. Contrariamente, una storia di aritmia cardiaca, iperlipidemia o stenosi coronarica è più frequentemente associata allo sviluppo di infarto miocardico negli uomini.2
Le differenze tra i due sessi possono essere riscontrate anche in termini di rapidità nel riconoscimento dei sintomi cardiovascolari. Sembrerebbe infatti che le donne attendano più tempo rispetto agli uomini prima di contattare il servizio medico d’emergenza in presenza di sintomi cardiovascolari, ritardando di conseguenza l’arrivo in ospedale. In particolare, più frequenti ritardi sono stati riscontrati per le donne che presentavano comorbidità preesistenti, di età più avanzata, con un basso status socio-economico o un basso livello di istruzione.2
Il genere è quindi un importante fattore da considerare in termini di insorgenza, manifestazione e gestione delle patologie cardiovascolari, in particolare per la fascia degli adulti anziani.3 Complessivamente, nonostante le donne abbiano un’aspettativa di vita più lunga rispetto agli uomini, la frequenza di diagnosi di patologie cardiovascolari risulta più elevata nelle donne anziane, rivelando la necessità di condurre nuovi studi con l’obiettivo di migliorare gli esiti dei trattamenti e l’assistenza sanitaria per tutti i pazienti.1,3